Lunedi 2 aprile alla Casa del Jazz di Roma i Doctor 3 (Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra) hanno presentato in anteprima assoluta il loro ultimo lavoro discografico ‘’Blue'’, registrato e mixato in studio alla Casa del Jazz, realizzato per Via Veneto Jazz con distribuzione Emi.
I Doctor 3 sono tornati. Assenti dalla scena discografica dal 2003, il loro ritorno è più che mai prezioso, anche perché questi anni di silenzio non hanno prodotto alcunché di similare nel panorama discografico del jazz italiano. La musica, o meglio l’alchimia dei Doctor 3 era ed è soltanto loro, appartiene soltanto al trio, sebbene individualmente i componenti del gruppo abbiano dato vita, in questo periodo, ad album di tutto rispetto. Ma, diciamolo, non è stata la stessa cosa.
Ciò detto, siamo ancora una volta di fronte ad un album che non smette di girare nel lettore cd: irresistibilmente jazz, questo è, diversamente dai precedenti, un album decisamente notturno, ricco di atmosfere “blue”. Come sanno i più, da questa parola dai molteplici significati si prese a definire il genere Blues. In questo caso i nostri si rifanno a quella “melancholia” che spesso pervade l’anima del musicista, portandolo a creare un’atmosfera di sereno struggimento.
Blue è un album più maturo, più intimo, dove l’improvvisazione viene ulteriormente ridotta per privilegiare la forma-canzone, qui restituita praticamente intatta, e l’aspetto melodico. C’è minimalismo e sintesi, rispetto alle quattro precedenti produzioni; c’è una limpidezza cristallina restituita in ogni nota, in ogni accordo, in ogni sfumatura armonica; è come se autori tanto distanti nel tempo e nello spazio (da Burt Bacharach a Francesco De Gregori, da Damien Rice a Luigi Tenco, da Rodgers & Hart a Mogol/Battisti, passando per Elmer Bernstein, James Taylor e John Williams….) suonassero tutti allo stesso modo, filtrati dall’anima dei musicisti e restituiti dai loro strumenti.
Un disco dell’anima e per l’anima. “Dopo circa quattro anni di silenzio discografico, la realizzazione di Blue è caratterizzata da una novità.
Doctor 3 nasce nel 1997 e nei suoi dieci anni di storia ha sempre lavorato, in studio come dal vivo, lasciando fluire liberamente la musica, senza un programma definito, partendo da un brano, da uno spunto ritmico o melodico, e poi, durante il percorso, cambiare direzione e andare a finire da tutt’altra parte. La costante, nella musica di Doctor 3, rimane l’amore per il jazz e per il suo linguaggio, ma la novità di Blue consiste nell’ avere concepito il cd, per la prima volta, seguendo uno schema estremamente “normale”, “classico”. Si tratta semplicemente di undici singoli brani piuttosto brevi, con un inizio una fine e uno sviluppo solistico piuttosto minimale, essenziale, a volte tematico, privilegiando una atmosfera intimistica, non aggressiva ma estremamente intensa. Da qui il termine Blue per dare un nome a quella sottile “malinconia” che poi si rivela un sentimento assai vicino alla felicità, un sentimento apparentemente intimo, privato, ma che, proprio per questo, ti avvicina ancora di più al cuore della gente.”
Doctor 3 nasce nel 1997. La formazione, seppur inedita, conta su una profonda conoscenza reciproca, umana e musicale, una sorta di “sintonia” che costituisce il carattere del gruppo. Rea e Pietropaoli hanno debuttato insieme nel ‘75 con il “Trio Di Roma” (con Roberto Gatto), in seguito hanno condiviso molte esperienze, tra le quali quella con “Lingomania”. Pietropaoli e Sferra hanno maturato la loro intesa con lo “Space Jazz Trio” di Enrico Pieranunzi, un gruppo che in circa dieci anni di storia ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti. Il CD di esordio, “The Tales Of Doctor 3” (V.V.J.) , affianca, alla musica, dei racconti fantastici che ne descrivono il percorso in forma di viaggio. Questo CD ha ottenuto il “Premio Arrigo Polillo” indetto dalla rivista specializzata “Musica Jazz” come “Miglior Disco Italiano” del ‘98. Nel ’99 esce il secondo lavoro discografico: “The Songs Remain The Same” (V.V.J.) , che consegue dalla rivista “Musica & Dischi” il riconoscimento di “Miglior Disco” nella categoria “Jazz”. Nel ‘99 e nel 2001 la classifica del “Top Jazz” della rivista “Musica Jazz” vede affermarsi Doctor 3 come “Miglior Gruppo o Orchestra Italiano”. Nel novembre ’99 sono invitati al Festival Jazz di Pechino. Nel gennaio 2001, all’interno di una “Italian Jazz All Stars”, si esibiscono alla Town Hall di New York riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica. Nel novembre 2003 sono invitati al “San Francisco Jazz Festival”. In seguito saranno invitati ad esibirsi in importanti rassegne jazz in Serbia, Tunisia e Brasile. Nel 2006 sono nuovamente invitati in Cina per esibirsi all’Università di Pechino. Nel 2001 pubblicano “Bambini Forever” (V.V.J.), il loro terzo CD, e “Live And More” (V.V.J.), allegato al numero di dicembre della rivista “Musica Jazz”. Nel dicembre 2002 collaborano con il danzatore e coreografo Daniel Ezralow per un concerto a Roma nell’ambito della rassegna “Jazz All’Ambra”. Nel mese di giugno 2003 viene pubblicato “Winter Tales” (V.V.J.) un doppio CD registrato dal vivo nel dicembre 2002 a Orvieto - Umbria Jazz Winter # 10.
Il viaggio di Doctor 3 attraverso la musica non conosce confini. Può sembrare contraddittorio spaziare da George Gershwin a Sting, da Domenico Modugno a Cole Porter, dai Beatles a Gilbert Beacaud, da Fabrizio De Andrè ai Red Hot Chili Peppers, da Tom Waits a Mascagni, da Elton John a David Holst, da Bob Dylan a Verdi, e poi Joni Mitchell, Ennio Morricone, Luigi Tenco e molto, molto di più. Ma esiste una “ferrea logica di gruppo” che rende tutto naturale, coerente : è l’improvvisazione, sorretta da un linguaggio, quello del jazz, assai rigoroso e consolidato in decenni di affiatamento e di “allenamento alla libertà”. (Tratto da musicalnews)
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